Le competenze relazionali nelle organizzazioni: una definizione
Le competenze relazionali sono un insieme complesso di abilità, comportamenti, ed elementi motivazionali, modulate da esperienze passate, stili di personalità e condizionamenti dei sistemi gruppali del momento. Sono l’espressione e il cuore della vita emotiva e sociale, nascono dall’interazione tra individuo, ambiente e sistema gruppale e culturale nelle quali si sviluppano.
Da alcuni sono chiamate softskills per sottolinearne l’intangibilità, la componente cognitiva, e la capacità di interagire e modulare il comportamento degli individui proprio come un software.
Le competenze relazionali sono alla base della buona qualità della leadership e del teamworking, della buona riuscita dei rapporti di collaborazione e determinano sostanzialmente l’attivazione degli altrui sistemi motivazionali sia tra gruppi di pari sia nei rapporti fra linee gerarchiche diverse.
Comprendono la capacità di essere consapevoli e di sviluppare ed elaborare strategie efficaci, originali e autentiche nella vita di relazione e nella vita delle organizzazioni.
Possiamo dire che l’indicatore più chiaro in questo tipo di dinamiche tra il mondo interno e gli altri, la vita intersoggettiva cioè, è la capacità di autosservazione congiunta all’elaborazione degli stati emotivi interni, per il raggiungimento di un positivo e dinamico accordo o interazione con gli altri.
Un potente alleato per sviluppare relazioni e legami dinamici e creativi è la presenza di una zona di sé in cui sentirsi al sicuro e al riparo dalla frustrazione e dal giudizio degli altri; questo rapporto con una parte intima di sé non è sufficiente però a promuovere buone relazioni quando non è accompagnato da un naturale o intenzionale scambio empatico, attraversato da correnti emotive in cui l’Altro è presente in continua interdipendenza, con tutti i suoi bisogni e desideri visti, riconosciuti e correlati con i propri.
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Rossella Renzini
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